TERMIDORO

Monferrato Bianco DOC

Abbiamo scelto questo nome per la sensazione di calore e di solare luminosità che produce, che ben rappresenta le caratteristiche di questo vino. Ma, ammettiamolo, anche perché nel corso della Rivoluzione francese il Termidoro segnala la fine del Terrore, e ci è sembrata questa una buona occasione per manifestare il nostro rifiuto di ogni fanatismo ideologico. Se poi questo rifiuto abbia o meno a che vedere con la pacifica cultura del vino lasciamo giudicare al lettore.

Il nostro Termidoro è un esperimento coraggioso. In Italia i vini bianchi sono da molti consumati più o meno come una bibita. Questo vale in particolare per i vini frizzanti, ma coinvolge anche quelli fermi. Non è il caso di questo Termidoro che pretende invece la massima attenzione da parte di chi lo degusta. La materia prima è costituita di grappoli selezionati di Viognier, la stessa uva da cui proviene l’Iberis, ma la procedura di vinificazione comprende una breve macerazione sulle bucce, e quindi l’attenta ricerca di un giusto periodo di affinamento in un adeguato bilanciamento di barrique di primo e secondo passaggio. Con questi e altri accorgimenti enologici si arriva a un risultato che equilibra virtuosamente le fresche note floreali e fruttate del Viognier con le più intense sensazioni speziate e minerali rilasciate dal legno e dall’invecchiamento in bottiglia.

Se tutto ciò non vi interessa siete libri di passare ad altro. Se invece la cosa vi incuriosisce crediamo che non vi pentirete di averlo provato, specie se rinuncerete a metterlo in ghiaccio e lo proverete a una temperatura sui 10-12°C.

Quanto agli abbinamenti il Termidoro è vino di particolare versatilità. Con l’eccezione della bistecca sulla brace accompagna validamente ogni piatto di carne, dal pollo arrosto all’arista di maiale, dal coniglio alla cacciatora alle animelle di vitello. Per non dire dei primi di pasta o riso, e dei secondi di pesce. Infine le caratteristiche del Termidoro lo rendono un accompagnamento ideale per i piatti più o meno speziati di molte cucine extraeuropee come, solo per fare qualche esempio, i ravioli al vapore e il maiale in agrodolce della cucina cinese, o il pollo al curry o tandoori della cucina indiana, o gli hummus e i falafel della cucina libanese, o ancora le preparazioni di pesce e verdura della cucina thailandese.

 

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